domenica 9 agosto 2009

Amici pipistrelli


PIPISTRELLI

SONO DEGLI INFALLIBILI CACCIATORI DI INSETTI, SOPRATTUTTO DI ZANZARE, MA RISCHIANO DI SCOMPARIRE DALLE NOSTRE CAMPAGNE PER COLPA DELL’UOMO. COSA POSSIAMO FARE PER PROTEGGERLI ED ATTIRARLI.


Tra tutti i mammiferi presenti sul nostro pianeta i pipistrelli sono senza dubbio quelli rappresentati dalla maggior quantità di specie, con un numero di oltre 1.000 su circa 4.000. Nella sola Italia sono state censite fino ad ora almeno 34 specie costituite per lo più da piccoli pipistrelli che, grazie alla loro abilità nel cacciare insetti, rivestono un ruolo essenziale nel mantenimento degli equilibri ecologici ed in particolare nel contenimento degli insetti dannosi per le coltivazioni e per l’uomo. Basti pensare che un piccolo esemplare del genere Pipistrellus riesce a catturare in una sola notte oltre 2.000 piccoli insetti, tra cui numerosissime da zanzare! Un motivo in più per favorire la tutela e la conservazione di questi nostri preziosi alleati.
Purtroppo, a partire dagli anni ‘50, la popolazione di Chirotteri (l’ordine che raggruppa le varie specie di pipistrelli) nel nostro Paese ha subito una drastica riduzione, tanto che oggi tutte le specie nostrane sono dichiarate “rare e minacciate di estinzione” e sono sottoposte a tutela dalle normative europee e nazionali. A causare la progressiva scomparsa di pipistrelli sono la continua modificazione da parte dell’uomo dell’ambiente naturale in cui essi vivono, in particolar modo attraverso il taglio degli antichi alberi ricchi di cavità, il ricorso all’agricoltura intensiva e alle monocolture (con la conseguente perdita di biodiversità delle nostre campagne), l’uso massiccio di pesticidi che contaminano gli insetti di cui i pipistrelli si cibano e che quindi si accumulano in questi ultimi fino a raggiungere concentrazioni che spesso sono per loro letali. Di non secondaria importanza è la diminuzione dei siti adatti al loro riposo, riproduzione ed ibernazione invernale causata dalla ristrutturazione dei vecchi sottotetti, stalle ed edifici abbandonati, la chiusura di sotterranei e vecchie miniere, l’abbattimento degli alberi dal tronco cavo, l’azione di disturbo a cui sono sottoposte le grotte (dovuta principalmente al turismo ed alla speleologia), ecc... A questi motivi si aggiunge spesso il comportamento sciocco ed ignorante di molte persone che, influenzate da false credenze popolari e superstizioni infondate, considerano ancora i pipistrelli degli animali nocivi e pericolosi e non esitano ad eliminare individui o anche intere colonie.
Fortunatamente negli ultimi anni anche nel nostri Paese si stanno sviluppando progetti di studio e tutela della chirotterofauna ed addirittura programmi di disinfestazione biologica che si avvalgono dell’utilizzo di questi nostri utilissimi alleati per il contenimento di insetti indesiderati. Un caso esemplare è costituito dal recente progetto realizzato dal Consorzio di Bonifica Versilia-Massacciucoli che per il secondo anno consecutivo ha condotto nel proprio territorio di competenza una sorta di lotta biologica alle zanzare attraverso l’utilizzo congiunto di tinche e pipistrelli, le prime molto voraci di larve, i secondi di individui adulti. Attraverso la liberazione di 10.000 tinche nei corsi d’acqua del comprensorio e la messa in posa di 100 cassette-nido artificiali (che possono ospitare fino a 1000 pipistrelli) è stato registrato già un sensibile calo del numero di zanzare. Si tratta pertanto di una splendida esperienza che riesce a coniugare allo stesso tempo la lotta ecologica ad un parassita alle esigenze di conservazione di altre specie e che si spera venga presto replicata anche in altre aree del Paese.



COME COSTRUIRE ED INSTALLARE UN “BAT-NIDO”

Anche noi possiamo contribuire concretamente alla salvaguardia dei pipistrelli fornendo loro un rifugio che essi potranno utilizzare nel periodo riproduttivo e durante la loro permanenza nei territori di caccia estivi.
Costruire una cassetta-nido artificiale per pipistrelli è molto semplice: basta procurarsi un’asse di legno massello non trattato delle dimensioni di 87,5 x 20 x 2,5 (centimetri), un martello, alcuni chiodi, una coppia di cerniere e seguire le istruzioni di montaggio indicate nel disegno. Il modello che proponiamo è particolarmente adatto per le specie di pipistrelli di minori dimensioni, frequenti anche in prossimità dei centri abitati, e può essere quindi installato anche in parchi pubblici, giardini o in prossimità di abitazioni.
Il nido si presenta come una cassetta di legno parallelepipeda chiusa che ha come unica via d’accesso una piccola fessura nella parte bassa, che consente il passaggio dei pipistrelli ma non degli uccelli. In uno dei lati o sul tettuccio è possibile posizionare delle cerniere al fine di consentire l’ispezione interna.
Si raccomanda di far combaciare bene le varie parti in modo tale garantire una perfetta coibentazione interna ed evitare di lasciare fessure che potrebbero far entrare all’interno la luce o gli spifferi d’aria, sgraditi ai pipistrelli durante il loro riposo. E’ inoltre importante effettuare con uno scalpello delle scanalature orizzontali sul lato interno più lungo, in modo da consentire una più facile presa da parte delle zampine al momento dell’entrata nel nido e durante tutta la permanenza in esso.
E’ inoltre importante evitare l’utilizzo di colle e vernici che contengono sostanze nocive a cui i pipistrelli sono particolarmente sensibili. Se si preferisce è possibile rivestire la parte esterna del tetto con un foglio di lamierino oppure con una guaina catramata (applicata senza riscaldarla), al fine di evitare che con il passare del tempo il legno marcisca e penetri umidità al suo interno.
Per ciò che riguarda la sua installazione, esso andrà posizionato su un albero o su un muro ad almeno 4-5 metri di altezza, preferendo una posizione soleggiata in direzione sud. Essendo poi i pipistrelli abituati al “riposo sociale” è preferibile installare due o tre cassette-nido insieme, magari orientate secondo diversi punti cardinali.
Per ciò che riguarda l’ispezione interna si ricorda di effettuarla solo raramente, preferibilmente in fine estate o autunno, avendo cura di evitare rumori molesti e movimenti bruschi che possano alterare il delicato riposo dei nostri amici. Un modo meno invasivo di notare la loro presenza nel nido è invece l’osservazione della presenza di guano (composto dai resti chitinosi degli insetti di cui si cibano), alla base del nido.
Si ricorda inoltre che comunque le cassette vengono occupate dai pipistrelli solo dopo diversi mesi che sono state posizionate e che vengono utilizzate solo nel periodo primaverile ed estivo, in quanto per il letargo invernale essi si rifugiano in siti come vecchie miniere, grotte, cavità all’interno di case abbandonate o di grossi alberi, che riescono a garantirgli una maggiore protezione dall’ambiente esterno e che spesso si trovano lontani anche diversi chilometri dai territori di caccia estivi.

SOS PIPISTRELLI

Nel caso in cui ci si imbatta in pipistrelli feriti o in difficoltà, oppure si abbia bisogno di consigli su problemi di convivenza con i pipistrelli (ad esempio nel caso in cui si ritrovino esemplari rifugiati nel cassonetto delle tapparelle) o su come eseguire lavori di ristrutturazione di sottotetti o interi edifici rispettando le esigenze dei Chirotteri, è possibile contattare gratuitamente alcuni esperti specializzati, che saranno lieti di assisterci. La lista degli indirizzi dei centri e delle associazioni presenti nelle varie regioni italiane può essere consultata sui seguenti siti internet:
http://www.cisniar.it/barbastella_contatti.htm

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