sabato 8 agosto 2009

Salvare la foresta equivale a salvare clima e specie


Negli ultimi 25 anni nella sola provincia di Riau a Sumatra sono stati rasi al suolo 4,2 milioni di ettari di foresta tropicale. Le emissioni di CO2 provocate dalla perdita e dal degrado delle foreste, dall'erosione del suolo e dagli incendi, equivalgono al 122% delle emissioni totali annuali dell'Olanda, al 58% delle emissioni annuali dell'Australia, al 39% di quelle della Gran Bretagna e al 26% di quelle della Germania.
La Provincia di Riau è stata scelta dal WWF perchè si ritiene che le vaste torbiere palustri che la caratterizzano, costituiscano la più ricca riserva di carbonio del sud-est asiatico anche perchè gli habitat della tigre e dell'elefante sono seriamente minacciati. Inoltre, è la provincia indonesiana col più alto tasso di deforestazione, a causa del bussines di grandi multinazionali della carta che operano in quel contesto ma che esportano in tutto il mondo. Il WWF internazionale indica tra le più attive nell’area l’Asia Pulp & Paper (APP), e Asia Pacific International Holding Limited (APRIL).
Il ruolo delle foreste e delle torbiere è fondamentale per la cattura e “sequestro” del carbonio; la loro distruzione provoca invece un rilascio del carbonio che, in atmosfera, incrementa significativamente le emissioni di anidride carbonica, causa principale dell’incremento dell’effetto serra naturale e, quindi, dei cambiamenti climatici in atto.
Riau ha perso il 65% delle sue foreste in 25 anni e ha recentemente registrato il più alto tasso di deforestazione di tutta l’Indonesia con il risultato che la popolazione degli elefanti è scesa dell'84% con soli 210 esemplari rimasti, mentre quella delle tigri è scesa del 70% con soli 192 esemplari rimasti. Una situazione che minaccia la sopravvivenza delle comunità locali che dipendono dalla foresta incluse le tribù indigene di Talang Mamak e Orang Rimba. Il lavoro del WWF nella gestione sostenibile delle risorse naturali mira a tutelare le stesse garantendo la conservazione degli habitat delle specie più minacciate e il soddisfacimento dei bisogni essenziali delle popolazioni più vulnerabili del pianeta.
“Sumatra è solo apparentemente lontana – commenta Massimiliano Rocco, responsabile del Programma specie del WWF Italia – dalla sua sopravvivenza dipende anche la nostra. Dall’Indonesia sono partiti fra gli anni ’70 e metà ’90 oltre 500mila metri cubi di Ramino, un tipo di legname particolarmente tenero usato per cornici dei quadri, battiscopa. Nel 2002 la metà del volume legale di Ramino esportato dall’Indonesia è sbarcato in Italia ma uno dei fattori che alimentano il mercato illegale è la triangolazione tra paesi esportatori: la rotta del legname illegale indonesiano passa infatti attraverso paesi limitrofi che dichiarano come produzione propria il prodotto che finisce nei mercati europei.Uno dei compiti del network TRAFFIC del WWF è indagare sui passaggi commerciali per identificare mercati e rotte illegali favorendo una gestione sostenibile di una risorsa vitale da cui dipende la salute del Pianeta. Uno strumento importante è quello di dare piena applicazione al FLEGT, regolamento europeo che impegna i paesi membri a promuovere rapporti bilaterali con i paesi terzi per la certificazione del mercato del legname. Per il ruolo rivestito in questo mercato l’Italia dovrebbe da subito tradurre i propri consumi in impegni concreti per la conservazione e l'uso sostenibile delle risorse forestali che, se ben gestite, sono fonte di ricchezza E’ per questo che chiediamo con forza all’industria del settore e al governo italiano di intervenire per promuovere insieme ai paesi come l’Indonesia la gestione sostenibile delle risorse forestali”.

Nessun commento:

Posta un commento