domenica 9 agosto 2009

Viva la pace


Sicuramente i 70 mila e più Srilankesi residenti in Italia, avranno piacevolmente accolto l’eco delle parole espresse il 17 maggio dal loro amato presidente Mahinda Rajapaksa: i separatisti Tigri Tamil di Liberazione dell’Eelam, annunciano la resa in Sri Lanka e si dicono pronti, a "far tacere le armi"; La battaglia o meglio la guerra interna “fratricida”è giunta alla fine, quindi alla vittoria totale dei militari Srilankesi sui separatisti Tamil, in guerra da 25 anni. Finalmente Lo Sri Lanka è stato liberato dal terrorismo, non ci saranno più minorante si ritornerà ad un Paese unificato, con uguali diritti per tutte le comunità etniche dell'isola. Domenica 24 maggio, a Messina ( come in tante altre piazze Italiane ) si è riunita , presso Piazza Duomo, l’intera comunità Srilankese residente, fra decine di sventolanti bandiere , per festeggiare la fine della guerra civile nel proprio paese. Un breve ma solenne intervento di padre Sarath ha preceduto il canto in coro e con gli occhi socchiusi del proprio inno nazionale, ed il tutto è stato eseguito nella compostezza e nell’umiltà generale, aggettivi che caratterizzano questo popolo asiatico, che da tempo ormai ha invaso silenziosamente le case degli Italiani. I passanti Messinesi si sono avvicinati senza sapere o capire il significato di questa festa, che segna la fine della paura di tante madri o padri, riguardo i futuro dei loro figli fino ad ora segnato dallo spauracchio del terrorismo e della guerra civile. Ma non finisce qui, domenica prossima siete tutti invitati a marciare insieme alla comunità dello Sri lanka, nel nome della pace, seguendo l’itinerario breve e simbolico che partirà alle 17:00 dalla villa Mazzini per concludersi in un raduno a piazza Casa Pia, dove seguirà un breve dibattito con interventi anche in Italiano, che spiegheranno ai Messinesi il significato di questa manifestazione. Poi la serata sarà allietata con la musica offerta dalla band Siyathra , band composta da musicisti Srilankesi.

Non imbrattiamo i muri


È una vera emergenza! Camminando per le strade delle nostre città c’è da rimanere disgustati dallo schifo in cui versano vicoli e vicoletti, strade, ponti, palazzi storici (magari appena restaurati), vagoni dei treni… coperti da "scarabocchi" e scritte varie che, con improbabili colori e insensate forme, deturpano il patrimonio cittadino che tutti dovrebbero rispettare piuttosto.Questa non è arte è scempio!!!

No al bullismo


Il manuale per prevenire ed arginare il fenomeno del bullismo

• Non c’è nulla di cui un essere umano possa vergognarsi se non di azioni che mirano alla prepotenza verso il prossimo;
• Il bullismo è la conseguenza di un disagio minorile, anche il bullo va aiutato e seguito;
• Promuovere e svolgere attività che favoriscano il benessere, la collaborazione, la solidarietà e l’empatia come il gioco di squadra;
• Trasmettere attraverso il gioco l’acquisizione di nuove abilità sociali positive e alternative alla violenza;
• Valorizzare il dialogo all’interno del gruppo;
• La diversità è una fonte di ricchezza per se stessi, per gli altri e per tutto il mondo circostante;
• Non sottovalutare mai il fenomeno: prima di etichettare le prevaricazioni come semplici dispetti fra coetanei, osservare a lungo e dopo valutare e intervenire per riportare la serenità.

Basta alcol


Sono giorni che i mass- media puntano l’attenzione sulla questione giovani ed alcool. A far parlare, sono soprattutto le ordinanze scattate in alcuni Comuni d’Italia riguardo il divieto di vendita di alcolici ai minori di 16 anni. Dopo Milano, anche Caltagirone in Sicilia, Santa Maria la Carità, nell’area stabiese della Campania hanno dato il via al divieto ed altre città si preparano a farlo tra cui: Bologna, Ravenna, Parma, Pavia, Ancona, ecc.. Dall’altra parte c’è chi considera tale ordinanza qualcosa di inefficace per debellare il fenomeno e così arrivano anche i no di Torino, Roma , Venezia, Salemi(Tarpani).

Secondo i dati documentati dall’associazione CODICI su fonti istituzionali, nonostante sia calato il numero complessivo di incidenti stradali in Italia, è in controtendenza la stima di incidenti che hanno come unica causa l'abuso di alcol e l'assunzione di droghe. che aumenta in percentuale del 35 per cento. Si calcola inoltre che un incidente su tre (75 mila all'anno, oltre 200 al giorno) abbia fra i motivi l'assunzione di drink in eccesso e di sostanze stupefacenti. Le Regioni in cui è più frequente l’abuso di alcol sono quelle in cui imperversa la MOVIDA notturna, ovvero la Lombardia, città di Milano, l’Emilia Romagna, Riviera Adriatica ( Ravenna, Rimini , Riccione); Lazio, Roma. L’alcol tra i giovani continua ad essere una piaga sociale ormai diffusa tanto che secondo i dati 2008 forniti dalla Società Italiana di Pediatria, il 13 % degli adolescenti si è ubriacato almeno una volta. Ed il 37% dei ragazzi ha visto un loro amico o amica farlo.Vino, birra e bevande ad alta gradazione vengono consumate con una certa frequenza, anche in una sola serata.

“Mentre a Milano e in altre città d’Italia partono le restrizioni, i giovani imitano le usanze spagnole e anche in Italia arriva la moda spagnola del BOTTELON che si diffonde implacabile. E’ evidente che le restrizioni senza una adeguata campagna di prevenzione non bastano – commenta la sociologa del CODICI, Monia Napolitano - . Si è spesso parlato di disegno di legge che avrebbe limitano la pubblicità degli alcolici in televisione e sui giornali per ragazzi e che avrebbe previsto sulle confezioni etichette che avvertono sui pericoli dell'abuso di alcool per la salute. Ad oggi queste misure non sono ancora state adottate e i giovani possono guardare in televisione spot di alcolici che spesso fanno riferimento al legame tra uso di sostanze alcoliche, successo nelle relazioni, senso di appartenenza all’interno del gruppo sociale e felicità della persona”. Pertanto, il CODICI invita le Istituzioni prevedere le etichette sulle bottiglie, seguendo l’esempio dei pacchetti di sigarette e di avviare una regolamentazione degli spot pubblicitari. Intano, l’associazione lancia la sua campagna di prevenzione sul blog diritti dei minori: www.codicinobullismo.splinder.com

Basta con la droga


"Effetti collaterali" della cocaina
Essa è considerata la droga più dannosa per il cervello: danneggia irreparabilmente la sinapsi (il passaggio d’informazioni nervose) e i neuroni (le cellule cerebrali) mettendo il soggetto a rischio di demenza. I problemi neurologici provocati dalla cocaina possono originare ictus, convulsioni ed emicranie. La cocaina può causare anche complicazioni cardiovascolari quali malattie e irregolarità cardiache (tra cui l’accelerazione dei battiti, l’aumento della pressione arteriosa e della temperatura del corpo), problemi respiratori, complicazioni gastrointestinali con dolori addominali e nausea.
Il manifestarsi di problemi varia a seconda della modalità di uso della cocaina.

L’inalazione di cocaina può provocare danni irreparabili al setto nasale, una perdita di sensibilità all’olfatto, emorragie nasali, problemi di deglutizione, raucedine, un’irritazione cronica delle narici con secrezione di muco.

Inoltre, l’uso in comune della cannuccia per sniffare, può trasmettere epatiti e hiv.

L’ingestione di cocaina può causare cancrena all’intestino, in quanto riduce il flusso di sangue.
L’iniezione endovenosa può causare i danni più gravi all’organismo:

- La sostanza iniettata arriva direttamente al cervello in modo che, cosa che vale anche per l’eroina, le sue impurità vengono introdotte direttamente nel flusso sanguigno, provocando setticemie ed altre infezioni.

- Essendo la cocaina un potente vasocostrittore, può originare infarti, ictus, arresti cardiaci ed edemi polmonari.

- Le iniezioni danneggiano le vene provocando trombosi ed ascessi.

- Lo scambio di siringhe può trasmettere il virus dell’HIV e l’epatite C.

L’insieme di questi fattori collaterali rendono la cocaina molto pericolosa in soggetti sofferenti di epilessia, ipertensione, astenia, asma e turbe psichiche.

Dal punto di vista sessuale, la cocaina, pur essendo un forte stimolante, riduce la sensibilità rendendo quindi difficile l’eiaculazione. A dosi eccessive, la cocaina può condurre all’impotenza.

Alcol uguale morte


Ragazzi non correte,non bevete,ma divertitevi ugualmente

Test nuceari out


Avete mai pensato ai test nucleari,molti fatti in mare o in bellissime isole esotiche.Avete mai pensato che nell'aria,nel suolo e nell'acqua dell'oceano ci sono scorie e veleni radiattivi?Molte persone muoiono di cancro,prima stanno in ottima forma,mangiano un pesce haimè contaminato,e poi dopo qualche tempo sono senza capelli,deboli prossimi alla morte.Questo è male!testare le amrmi hanno provocato più danni di quando vengono usati,è tragico,pensateci!

"Che bello il mare!"


Potrebbe esserci qualcosa di vero nella presunta bufala delle bolle ripiene di vermi, almeno a giudicare dal servizio realizzato dall’emittente campana Canale 9 che mostra il pessimo stato in cui versa il tratto di mare da pozzuoli a baia domizia. Acque marroni e spiagge invase da vermi e coliformi fecali, pericolosi batteri che causano diversi tipi di infezioni.

Le colpe di tutto questo scempio vanno attribuite principalmente alla Regione Campania colpevole di aver trascurato non poco l’impianto di Cuma, gestendo in maniera superficiale i rapporti con la Hydrogest, la società che si occupa della depurazione. Dopo il blocco del 16 giugno scorso che causò lo sversamento a mare di tonnellate di liquami l’assessore alle politiche ambientali Ganapini ha stanziato 2 milioni e mezzo di euro per pulire tutto il litorale domitio. Soldi che però si sarebbero potuti spendere diversamente per risolvere una volta per tutte il problema dei reflui, consentendo la balneazione e il rilancio dell’economia turistica della zona.

No agli OGM


Ho spesso avuto la sensazione che la discussione sugli OGM sia strumentalizzata e talvolta faziosa. Per me quindi è un grande sollievo leggere un testo come quello messo a disposizione nel sito Libero da OGM , scaricabile qui in formato pdf. In questo post cercherò di riassumere in modo molto molto stringato alcune delle idee presentate, ma suggerisco a chiunque sia interessato di leggere il dossier.

Inoltre, come suggerisce Dario Bressanini, è consigliabile per chi è favorevole agli ogm leggere questo dossier, e per chi è contrario il numero dei Quaderni di Darwin dedicato agli OGM. E’ sempre una buona idea leggere documenti con opinioni diverse dalle nostre, sooprattutto se sono ben documentati.

Ma parliamo dell’ottimo documento prodotto dal dott. Michele Pisani, specializzato in Biotecnologie vegetali e microbiche. Come spiegato nell’introduzione stessa, questo documento è stato messo a disposizione dalla Coalizione ItaliaEuropa - Liberi da OGM. In questo lavoro l’approccio è decisamente molto diverso dai soliti pamphlet e siti web contrari agli OGM: si utilizza un approccio scientifico.

Ci sono sicuramente spiegazioni e documenti di cui io non sono a conoscenza, ma per quanto mi riguarda questo è il primo lavoro veramente serio che ho letto contro l’utilizzo degli OGM in Italia. Come dice l’autore: “Abbiamo tentato una strada alternativa rispetto alla moltitudine di documenti che si possono reperire in rete circa l’argomento in questione, dalla cui lettura emerge spesso una visione troppo ideologica e molto fuorviante sul piano tecnico-scientifico, sommata alla tendenza ad associare in modo univoco il termine “biotecnologie” agli organismi geneticamente modificati.”

Ed è proprio questa frase che mi ha convinto ad armarmi di pazienza e leggere le 56 pagine del documento. Mi ha incuriosito enormemente, perché, a livello scientifico, non ci sono molte argomentazioni valide contro gli OGM. La mia opinione precedente alla lettura di queste pagine è che le argomentazioni di chi è contrario agli OGM crollano miseramente di fronte alle spiegazioni scientifiche, chi parla di superinsetti, supererbaccie, chi crede che mangiare della verdura modificata geneticamente possa in qualche modo influenzare la nostra digestione o il nostro corpo, non ha nessun fondamento scientifico per dire queste cose. Diverso è il discorso economico. Su quello c’è da discutere e si deve discutere.

La prima parte del dossier spiega la differenza tra biotecnologie e OGM. Le biotecnologie, in forma di base, sono sempre esistite, fin da quando l’uomo si è prodigato per far lievitare il pane, far fermentare l’uva e il malto per produrre vino e birra, trasformare il latte in formaggio e così via.

Inizialmente però queste lavorazioni erano quasi inconsce, solo nell’ultimo secolo l’uomo ha capito come modificare il DNA di una forma vivente per modificarne le caratteristiche fisiche. Il primo esempio di prodotto generato tramite l’ingegneria genetica risale al 1982, quando è stata immessa sul mercato l’ Insulina.

Se l’ingegneria genetica, in particolare la tecnica di ricombinazione dei DNA (ovvero quando viene inserito parte di un dna in un dna diverso), modifica il DNA di un organismo vivente, allora si dice che quell’organismo è geneticamente modificato. Visto che solo i gemelli omozigoti hanno il dna uguale al 100%, basta modificare il dna di un qualsiasi essere vivente con quello di un altro, anche della stessa specie, per poter parlare di OGM (per cui anche portando il dna di una pianta di grano a un’altra pianta di grano).

Il processo ha dei risultati abbastanza simili rispetto alla modifica del dna attraverso incrocio naturale, o riproduzione sessuale, ma ha delle differenze sostanziali:

È molto più specifico, ovvero permette di modificare tutte e sole le caratteristiche del dna a cui siamo interessati
Non è possibile sapere in anticipo in che posizione del dna si andrà ad inserire il frammento esterno che viene inserito. La legislazione attuale, però, obbliga ad uno studio approfondito delle conseguenze in base a tutte le posizioni possibili che potrebbe assumere.
Tra gli anni 80 e 90 si ha il boom delle coltivazioni e della ricerca sulla vegetazione modificata geneticamente. Una delle bibbie di chi è contrario agli OGM è l’articolo pubblicato su Nature nel 99 da parte dell’ entomologo John Losey (Losey, J.E., L.S. Rayor, and M.E. Carter. 1999. Transgenic pollen harms monarch larvae. Nature 399:214. ), in cui accusa le piantagioni di mais OGM di creare gravi danni alle popolazioni di farfalla monarca. La comunità scientifica è subito stata molto scettica su questo punto, e ben presto lo stesso autore ha dovuto ritirare la sua tesi sostenendo che non vi erano prove sufficienti per collegare la piantagione di mais con i problemi della farfalla monarca.
Le principali ragioni che stanno dietro all’introduzione di piantagioni OGM sono le seguenti:

Massimizzare la produzione di piante coltivabili;
Migliorare la qualità nutrizionale di alcuni prodotti agricoli;
Generare resistenza a parassiti e altri patogeni;
Sviluppare linee capaci di crescere in condizioni ambientali avverse quali siccità, alta salinità del terreno e gelo;
Produrre molecole farmaceutiche con proprietà terapeutiche e profilattiche per l’uomo e gli animali non naturalmente presenti nelle piante, dando quindi la possibilità di utilizzare sistemi e tecnologie agronomiche di larga scala
Proporre una soluzione al problema della fame nel Mondo
Le principali risposte di chi è contrario all’utilizzo degli OGM sono le seguenti:

I paesi capitalistici stanno già avendo una superproduzione di prodotti agricoli che vengono spesso sprecati o distrutti per farne aumentare il costo al consumatore
La resistenza delle piante non è assicurata, visto che ricerche in tal senso dovranno per forza di cose sostenere prove e controlli al fine di mantenere la salubrità del prodotto
Stesso discorso per quanto riguarda la qualità nutrizionale del prodotto: il successo non è garantito e il lavoro per raggiungere buoni risultati è enorme
Attualmente sono pochissimi i paesi e ancora meno le varietà vegetali OGM che hanno trovato il loro spazio nel mercato. Dopo molti sforzi sono quindi pochi i risultati.
Personalmente credo che queste critiche lascino un po’ il tempo che trovino. Innanzi tutto noto con piacere che nessuno scienziato in buona fede può discutere sull’utilità di produrre molecole farmaceutiche utili per l’uomo. Vorrei aggiungere che la produzione di massa della colza e dell’olio di colza, potrebbe rappresentare un grande aiuto nel campo automobilistico, come tampone mentre si studiano soluzioni alternative di trasporto ecologico.

Per quanto riguarda gli altri punti, mi sembra un discorso capzioso dire che non vale la pena investire sulla ricerca degli OGM perché ottenere risultati positivi è difficile. Questa difficoltà va quantificata, e bisogna capire veramente quanto l’uomo è disposto a spendere per avere piante che crescono nel deserto o nei paesi più freddi, quanto siamo disposti a spendere per avere delle piante che non hanno bisogno di pesticidi chimici e altri veleni per sopravvivere, e che quindi potremo mangiare senza la paura di ingoiare anche veleni cancerogeni e di altra natura.

Secondo me, il gioco vale la candela. E’ vero che attualmente sono pochi i paesi che producono in massa prodotti OGM, ma questo è vero anche a causa del volere popolare, generalmente contrario a queste attività. Inoltre anche se le varietà più comuni sono solo grano, cotone, soia e colza, solo in Italia sono stati studiati molti altri prodotti, quali Cicoria, Ciliegio, Cocomero, Colza, Dimorfoteca, Fragola, Geranio, Ginestrino, Kiwi, Grano, Lampone, Lattuga, Mais, Melanzana, Melone, Olivo, Patata, Pomodoro, Riso, Soia, Statice, Tabacco, Vite, Zucchine.

Se si desse un via alla ricerca, l’Italia potrebbe assumere una posizione di rilievo e contrastare il principale problema del mercato OGM: i bevetti (costosi) in mano di pochi. Io non credo che la cultura OGM sia tout court la soluzione a tutti i nostri problemi. Ritengo però che sia una possibilità che la scienza e la tecnologia ci offre e dobbiamo essere estremamente attenti a sfruttarla nel modo migliore per l’uomo e per la natura.

Il discorso è sempre lo stesso. La dinamite è stata un’invenzione che si è rivelata estremamente pericolosa e letale. Ci permette però di costruire gallerie, aumentare le nostre possibilità edilizie e molte altre cose. Non è la dinamite in se che uccide le persone, sono le persone che se la lanciano addosso.

Analogamente, per quanto riguarda gli OGM, i rischi ci sono, soprattutto a livello economico, ma anche a livello ambientale per la vita di funghi e insetti . Ci possono essere anche degli enormi vantaggi, sia per l’uomo che per l’ambiente. Ho fatto l’esempio della colza, ma non dimentichiamoci i vantaggi di crescere frutta e verdura in situ, senza dover usare camion e aerei per fargli fare il giro del mondo.

Salviamo la foresta


Guardate che spettacolo,che maestose e grandiose creature sono gli alberi.La foresta è un bene di tutti da preservare aiuta a conservarla!

Lo zucchero raffinato fa male!


Nel 1957 il dottor William Coda Martin tentò di rispondere alla seguente domanda: “Quand’è che un alimento è tale e quando invece è un veleno?”. La sua definizione di veleno era, dal punto di vista fisico: “Qualsiasi sostanza che inibisce l’attività di un catalizzatore che sia una sostanza secondaria, chimica o un enzima che attiva la reazione”.
Il dottor Martin aveva classificato lo zucchero raffinato come veleno poiché esso è il prodotto di un lungo processo industriale in cui lo zucchero originario della barbabietola da zucchero o della canna da zucchero viene privato delle sue forze vitali, vitamine e minerali. Quello che resta consiste di carboidrati puri, raffinati.
Lo zucchero raffinato è assai dannoso quando viene ingerito dagli esseri umani perché fornisce soltanto quelle che gli esperti di nutrizione chiamano come calorie vuote o nude; esso manca dei minerali naturali presenti nella barbabietola e nella canna.

Per di più lo zucchero raffinato, per poter essere assimilato e digerito, ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali, in particolare calcio e cromo. Le conseguenze sono comparsa di malattie ossee quali artrite, artrosi, e osteoporosi, e inoltre di carie dentarie che affliggono gran parte della civiltà occidentale e che non affliggevano gli aborigeni dell’Australia, i Maori della Nuova Zelanda, gli Indios del Perù e dell’Amazzonia, i Pellerossa del Nordamerica fino all’arrivo dei bianchi coi loro alimenti zuccherati.
L’eccesso di zucchero alla fine nuoce ad ogni organo del corpo. Inizialmente esso viene immagazzinato nel fegato in forma di glucosio - glicogeno. Poiché la capacità del fegato è limitata, un’assunzione quotidiana di zucchero raffinato ben presto fa sì che il fegato si gonfi come un pallone e, quando esso è pieno sino al limite delle sue possibilità, il glicogeno in eccesso ritorna nel sangue sotto forma di acidi grassi i quali vengono trasportati in tutte le parti dell’organismo ed immagazzinati nelle aree meno attive: il ventre, le natiche, il petto e le cosce. Quando queste aree relativamente innocue sono completamente sature, gli acidi grassi vengono poi distribuiti negli organi attivi come il cuore ed i reni, i quali cominciano a rallentare la loro attività ed i cui tessuti alla fine degenerano e si trasformano in grassi. L’intero organismo viene influenzato da questa loro ridotta capacità e si crea una pressione sanguigna anormale. Il sistema nervoso parasimpatico viene danneggiato e gli organi da esso governati, come il cervelletto, divengono inattivi o si paralizzano. I sistemi circolatorio e linfatico vengono invasi e le caratteristiche dei globuli rossi iniziano a cambiare. Si verifica una sovrabbondanza di globuli bianchi e la generazione di tessuti rallenta, la tolleranza e la capacità immunitaria del nostro organismo diventa più limitata cosicché non siamo in grado di reagire a situazioni relativamente critiche, siano esse freddo, caldo, zanzare o microbi. Scritto da Alessio Scippo.

Aggiornamento: Non fatevi ingannare dallo zucchero di canna in commercio. E’ zucchero raffinato normale colorato con caramello sintetico, e costa più dell’altro. Una specie di truffa. L’alternativa è lo zucchero nero di canna, non sbiancato e non decolorato, di consistenza un po’ umida, facilmente reperibile attraverso il commercio equo e solidale. Questo tipo di zucchero conserva vari minerali, fra cui calcio, magnesio, ferro, potassio, fosforo.

Non uccidete l'insetto spia


Sarà pure un insetto un po' ripugnante. Può essere che fin dal nome, sicofante, cioè spia, tradisca le sue infide attitudini di predatore per conto terzi. Può anche darsi che non sia piacevole trovarselo tra i piedi vicino a casa o in campagna. Ma, per piacere, non uccidetelo.Uno dei pochi che di questi tempi sta facendo davvero qualcosa contro i defogliatori delle sugherete e dei lecci. Il Calosoma sycophanta, com'è stato battezzato nel Settecento dal grande studioso Linneo, si batte come un leone in miniatura: attacca le specie simili alla processionaria che vivono nell'isola, le mangia con una voracità incredibile e contribuisce così alla difesa naturale di grandi superfici boschive, soprattutto in Gallura e in provincia di Nuoro. Fallita la campagna per arginare l'avanzata dei bruchi-napalm, il nostro agente infiltrato nell'esercito nemico della Lymantria dispar divoratrice di cortecce è l'unico antagonista ancora sul campo in una stagione disastrosa nella quale sono già stati devastati trentamila ettari di querce.

Ma come mai si parla solo adesso del microscopico 007 noto a Tempio come micolina e ad Alà come su cane de sa ruga? E da che cosa nasce l'allarme per la sua salvaguardia? Presto detto. Nelle stesse aree dove si annidano i più temibili avversari dei produttori di tappi, pannelli isolanti, rivestimenti acustici e altri articoli ecologici made in Calangianus-Luras nelle ultime settimane si è assistito a un proliferare abnorme di Calosoma.

Visto che questi coleotteri caribidi si cibano non solo di Lymantria ma anche di altro, parecchi abitanti della zona si sono posti preoccupati interrogativi. Perché tanti insetti insieme e perché tutti così spaventosamente affamati? E allora ecco le rassicurazioni degli esperti: mettete via gli insetticidi e difendete i Calosoma, vi aiuteranno a ridurre il numero dei parassiti realmente nocivi per l'uomo e per le piante.

Spiega infatti Pietro Luciano, preside di Agraria a Sassari e specialista in entomologia: «Il Calosoma, predatore di larve e crisalidi di lepidotteri, è utilissimo. Fra l'altro non ha l'aspetto orripilante che parecchi gli attribuiscono. Anzi.

La sua livrea, il manto che lo ricopre, ha fantastici colori metallici che variano dal blu, al verde, al rosso (e le larve oscillano invece dal nero al bianco). Le eccezionali capacità mimetiche gli permettono di camuffarsi al meglio nell'ambiente circostante e svolgere così una funzione d'attacco ancora più incisiva». Il che con ogni probabilità chiarisce il nome attribuitogli dal celebre studioso svedese tre secoli fa: capace di dissimularsi come uno sicofante, abile nel compiere le missioni sino in fondo prima dell'offensiva finale.

Ma a questo punto una domanda si pone inevitabilmente: per quale motivo i parassiti simil-processionaria che operano in Sardegna hanno prodotto così gravi danni nonostante la diffusione tanto massiccia degli esemplari di Calosoma sycophanta? A rispondere sono ancora una volta gli agronomi.
Tutto è legato al ciclo vitale dei piccoli 007. I predatori cominciano a diventare tali, e quindi a colpire duro, soltanto dal terzo anno di età. Dunque gli esemplari che oggi stanno contrastando l'avanzata dei defogliatori sono nati a metà del 2005. Un periodo nel quale la difesa delle sughere e dei lecci con il Foray 48B diffuso da alta quota aveva dato ottimi risultati.

Risultati ben diversi dalla deludente prova fornita negli ultimi mesi dal differente prodotto che il ministero ha voluto testare nella stessa lotta, il Wormox. Rivelatosi largamente inefficace. Forse perché più adatto a combattere le forme di processionaria più conosciute: quelle diffuse sulla penisola e in altre regioni del Mediterraneo.

Una buona azione ad un animale è come una ad un essere umano


Salviamo gli animali e le piante.Una piccola azione li può salvare,ci farà sentire meglio e ci avvicinerà al paradiso!!!!

Risparmiamo l'energia


Ci sono tanti consigli su come risparmiare l'energia.NOn accendete le luci preferite la luce del sole.Se usate il riscldamento o il condizionatore chiudete bene finestre ,porte e spifferi.Comprate lampade al neon.Se avete la lavastoviglie aprite il cassone cosi i piatti si asciugano da solo invece dalla macchina con consumo di corrente.Spegnete per bene tv e computer.Metete lo schermo del computer a modalità risparmio.Non usate l'acqua calda per molto tempo,utilizzatela senza sprechi.NOn accendere ventilatori,aprore le finestre sarà sufficiente a far entrare nella stanza un bel venticello.Non rimanete le luci,la tv,il ventilatore accesi se nella stanza non c'è nessuno.Non rimanete a caricare i telefonini per giorni interi,1 o 2 ore sono sufficienti.Usate il forno a micronde invece del forno normale!Bhè ora tocca a voi a sprecare di meno,ci conto!

Difendiamo le oche


Crudeltà a tavola: ecco cosa c'è dietro il "foie gras"
Ha un bel dire l'Unione Europea col suo divieto all'alimentazione forzata degli animali. In Francia la tradizione del foie gras è considerata al di sopra delle direttive Ue e il diritto del gourmet al suo antipasto di paté di fegato d'oca, superiore al diritto degli animali a una vita senza inutili sofferenze.

Ma cosa c'è dietro la cremosa prelibatezza francese? Il foie gras (letteralmente "fegato grasso") è il fegato malato di un'oca o di un'anatra che è stata sovralimentata forzatamente, più volte al giorno, per mezzo di un tubo metallico, lungo 20-30 cm, infilato in gola e spinto giù fino allo stomaco. Per costringere il suo organismo a produrre il foie gras, l'animale deve ingerire un'enorme quantità di mais in pochi secondi. Questo comporta l'aumento delle dimensioni del fegato quasi di dieci volte superiore rispetto a quelle normali e lo sviluppo di una malattia nell'animale: la steatosi epatica.

Visto che cercano di divincolarsi per fuggire alla loro sorte orrenda, le oche vengono tenute in gabbie che impediscono loro ogni movimento. Ma se si agitano durante la fase di "ingozzamento", rischiano lacerazioni al collo e il soffocamento. È infatti normale che l'esofago dei poveri animali si contragga quando il tubo gli viene inserito in gola e la perforazione del collo può essere per loro fatale. Nel periodo di alimentazione forzata il tasso di mortalità delle anatre è da dieci a venti volte superiore al normale

Subito dopo ogni sessione di alimentazione forzata, l'animale soffre di dispnea e diarrea. L'allargamento del fegato comporta difficoltà respiratorie e rende doloroso qualsiasi movimento. Questo trattamento porta alla morte dell'animale alimentato forzatamente ma in genere si cerca di macellare i volatili prima che muoiano per le ripetute sofferenze. In ogni caso gli animali più deboli sono già moribondi al momento dell'arrivo al macello.
Ma le violenze non finiscono qui visto che a molti viene amputata parte del becco, senza anestesia, con pinze o forbici per facilitare l'alimentazione o per evitare che le oche si becchino a vicenda.

Quando il loro fegato è giunto alle dimensioni volute gli animali vengono appesi a testa in giù per essere fulminati con l'energia elettrica, per poi essere sgozzati. Solo i maschi subiscono questo trattamento in quanto i fegati delle femmine hanno più vene di quelli dei maschi, cosa che, evidentemente rende il foie gras meno pregiato. I pulcini di anatre e oche appena nati vengono infatti selezionati in modo che solo i maschi vengano avviati all'alimentazione forzata. Gli altri vengono semplicemente buttati.

Ricordiamo che:
1 - le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo.
2 - Nel grasso sono contenute amche TUTTE le tossine liposolubili, o lipoaggregabili, in ispecie i metalli tossici contenuti nei cibi, materiali dentari, Vaccini e Farmaci, cosmetici ecc.

Mangiare pollo e uova vuol dire tritare pulcini maschi inutili!


MOlti sono i pulcini ma solo le femmine sono fortunate in un certo senso.I maschi non producendo uova vengono presi e tritati vivi.ma non solo.I pulcinio tritati vengono usati nei mangimi per le galline.Ma vi rendete conto?Che schifo!Comprate solo uova e polli biologici,così saprete di non partecipare all'uccisione dei pulcini cosi carini e vaporosi,non capisco come si possa uccidere un essere vivente così bello e tenero!

No alle uova di galline maltrattate


Un´utile guida per il codice uova: meglio una gallina sana che una malata...
Le uova sono buone. Le uova fanno bene. Vi sono mille ricette per cucinare con questo semplice ma essenziale alimento.
Non tutti possono o vogliono farne a meno, ma, quando le acquistiamo, sappiamo da dove arrivano? Sappiamo se la nostra "adorata" gallina è stata trattata bene? Se ha respirato aria pura, se ha mai visto un raggio di sole e se ha mangiato sano?
Alcune galline vengono maltrattate, chiuse in gabbie piccolissime senza possibilità di muoversi, di camminare, di vivere.
Ad alcune crescono troppo le unghie (non riuscendo a tagliarsele stando in una scatoletta di ferro) e s'impigliano con la grata della gabbia, rimanendo così incastrate. Altre impazziscono e diventano aggressive (beh... vorrei ben vedere, ne hanno tutto il diritto!).
Possiamo chiudere questi bunker d'allevamento? No, noi no... ma il mercato si! Come fare? Vediamo subito di spiegarlo:
Per legge le uova devono avere, sia sulla confezione (non sempre) che sul guscio, un codice. Facciamo un esempio. Se sul vostro uovo trovate il seguente codice:
3 IT 001 VR 0XX
il primo numero (quello che più c'interessa) indica il tipo di allevamento:
"0" - produzione biologica (una gallina per 10 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
"1" - all'aperto (una gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
"2" - a terra (sette galline per 1 metro quadrato su terreno coperto di paglia o sabbia in capannoni privi di finestra e luce sempre accesa)
"3" - in gabbia (25 galline per metro quadrato, in posatoi che offrono 15 centimetri per gallina)
IT - paese di produzione delle uova
001 - comune di allevamento
VR - provincia di appartenenza
0XX - allevamento di deposizione
Venuto a conoscenza di questi tipi di allevamento mi son saliti i brividi. Da allora guardo sempre il codice ma, purtroppo, mi sono accorto che il 90 (se non il 99) per cento dei supermercati e negozi vendono uova di tipologia 3, ossia "made in bunker". E' vero, le biologiche (tipologia 0) costano 30, 40, 50 centesimi in più ma...
Primo: non spendiamo forse cifre maggiori per altri prodotti superflui?
Secondo: è più sano e salutare un uovo fatto da ua gallina che vive in mezzo alla natura o quello fatto da una gallina che vive al chiuso, schiacciata in mezzo ad altre "sorelle di sventura" e con luce artificiale perenne?
Dopodiché, preferisco pensare questo povero animale libero in mezzo al verde, che cammina, corre e, perchè no, gioca.
Meditate gente, meditate...

Non comprate gli animali


Sebbene la vendita di animali d’affezionesia del tutto legale,costituisce a nostro parere un grave abusonei loro confronti,per i seguenti motivi:Gli animali vengono considerati alla stregua di oggetti, cose che si possono comprare, vendere e quindi gettare via quando ci si stufa. Anche a causa del commercio di animali, ogni anno aumentano i casi di abbandono.Adottate gli animali dai rifugi,loro i che hanno bisogno di una casa,di una persona buona che li curi e li tenga con sè.Fai la scelta giusta,ti sentirai una persona migliore!

Salviamo le rondini


«Una rondine non fa primavera» recita l' antico proverbio. Ma di rondini, sopra le nostre teste, potremmo anche non vederne più. Negli ultimi trent' anni la loro presenza è infatti diminuita del 40 per cento in tutta Europa, colpa di un' agricoltura troppo industrializzata e dell' uso indiscriminato di pesticidi e fertilizzanti chimici. Ambienti asettici hanno preso il posto delle vecchie e tradizionali stalle dove le rondini potevano nidificare, nutrirsi e riprodursi prima di riprendere il lungo viaggio (più di tremila chilometri) verso la loro meta: l' Africa. Quella italiana è una tappa fondamentale nella migrazione verso sud, e l' ambiente sempre più ostile e malato dei nostri campi ha messo in pericolo la stessa sopravvivenza della specie. La Lipu (Lega italiana protezione uccelli) ha così messo a punto il «Progetto rondine» per tutelare i territori dove le rondini si ritrovano per riposarsi e accumulare le riserve energetiche prima del grande esodo. Fa parte del progetto anche la realizzazione di una fattoria ecologica a pochi chilometri da Milano, che verrà ultimata prima dell' estate. La prima fattoria delle rondini, inaugurata nell' Oasi di Castel Guido a Roma, è diventata un ambiente gradito alle nostre amiche, che hanno ricominciato da poco a volare nel cielo romano. A sostenere il progetto anche un' azienda come l' Esselunga: fino a fine mese chi mette nel carrello della spesa i prodotti della linea Bio aiuta a costruire la fattoria delle rondini. (Simona Fedele) LIPU, via Trento 49, Parma, tel. 0521.27.30.43 oppure www.lipu.it

Fai del bene dona un tuo rene,e non solo!


La scienza medica ha fatto dei progressi enormi. E' giunto il momento di fare una prima verifica, di verificare anche con quale spirito porsi dinanzi al futuro. Sappiamo che la lista di persone che attendono un trapianto è realmente lunga, non e' così profonda la sensibilità della donazione degli organi nei popoli e nelle diverse aree geografiche del mondo. Non possiamo chiudere gli occhi davanti ai grandi problemi etici che vengono posti dal traffico di organi che spesso, purtroppo, toccano anche vite innocenti, questi elementi ci impongono di fare una riflessione, sia a livello scientifico, medico, ma anche di ordine antropologico, di ordine etico, di ordine legale, sociale e culturale. La posizione della Chiesa è bene espressa, là dove viene esplicitato che il trapianto di organi la Chiesa lo accetta e lo accoglie; ci sono evidentemente alcuni limiti che vengono posti, anche. Innanzitutto, non si deve mai perdere la propria identità(per esempio in un futuro trapianto di cervello), e quindi non può mai esserci una sproporzione nella donazione degli organi. La Chiesa vede il trapianto degli organi come una dimensione profonda di carità, una testimonianza di amore. Dopotutto, si può parlare di donazione di organi come un dono per la vita, nella misura in cui rimane realmente un dono, e quindi in cui c’è un atto di libertà alla base. Invece e' contro la volonta' divina il traffico di organi,finalizzata ad un guadagno economico. La mentalità sta crescendo e dobbiamo fare di tutto perché la donazione di organi avvenga. In Italia, la legge sul trapianto di organi è una delle migliori leggi che possono esistere nell’orizzonte internazionale e quindi credo che la porta sia già aperta. Tutte le altre iniziative, che potrebbero verificarsi in tal senso, nel rispetto dei principi fondamentali dell’etica, possono soltanto essere benvenute.
Ma non si parla solo di organi che ovviamente verranno presi dopo la vostra morte,ma si aprla anzhe di donare il sangue,voi non sapete quanto sia importante,non sapete quante persone sono morte per non aver avuto una trasfusione di sangue.Fai del bene dona te stesso!

Madre Natura ha bisogno di aiuto


Ormai siamo vicini,il clima sta cambianodo,i desertti avanzano,i ghiacciai si scolgono,il livello del mare sale.Forse è vero che nel 2012 ci sarà la fine del mondo.Ma non è mai troppo tardi,fai del bene alla natura e lei ti ringrazierà!

Perchè vegetariano?


Forse qualcuno di voi si starà chiedendo perchè una persona, ad un certo punto della sua vita, decida di fare la scelta di diventare vegetariano (questa o quella, ancora più apprezzabile ed impegnativa, di diventare vegano).Vegetariano = colui/lei che non mangia prodotti ricavati dall'uccisione di animali (quindi niente carne e pesce*)

Vegano = colui/lei che, non solo non mangia carne, ma esclude dalla sua dieta anche tutti gli altri prodotti di derivazione animale: latticini, uova, ma anche miele ad esempio.



* per me chi mangia pesce non si può definire un vegetariano, forse i pesci hanno meno diritto di vivere di altri animali?



I motivi alla base di questa scelta sono vari, e diversi per ognuno.

"Dalla fabbrica alla forchetta" racconta tutti i "lati oscuri" dell'allevamento intensivo esaminando le varie "scelte" che il consumatore compie, spesso inconsapevolmente, quando decide di nutrirsi di prodotti animali.

Scelta etica:

Sai da dove viene quello che tu consideri "cibo",
sai chi è stato prima di essere cibo, e com'è stato allevato?
Gli animali sono esseri senzienti, capaci di provare sensazioni, emozioni, sentimenti, come ben sanno tutti quelli di noi che ospitano in casa un cane o un gatto. Ma questi animali vengono invece trattati come cose, come macchine per produrre carne, latte, uova.

Scelta salutistica:

Sai quali effetti può avere sul tuo corpo e sulla tua salute?
I pericoli per la salute umana che derivano dal consumo di alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e latticini) sono molti. Gli animali negli allevamenti intensivi sono imbottiti di antibiotici e farmaci di vario genere, ed inoltre una dieta a base di alimenti di origine animale è inadatta all'organismo umano, e porta a tutte quelle malattie degenerative che costituiscono le prime cause di morte nei paesi ricchi.

Scelta ecologica:

Sai qual è l'impatto sull'ambiente della produzione di carne, latte, uova?
Per consumo di risorse, latte e carne sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire: oltre alla perdita di milioni di ettari di terra coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani), e oltre all'uso indiscriminato della chimica, vi è la questione dell'enorme consumo d'acqua in un mondo irrimediabilmente assetato, il consumo di energia, il problema dello smaltimento delle deiezioni animali e dei prodotti di scarto, le ripercussioni sul clima, l'erosione del suolo, e la desertificazione di vaste zone.

Scelta sociale:

Sai quali sono le implicazioni sociali di questo cibo?
Povertà, fame nel mondo...
Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare tutti, occorrerebbe solo consumare direttamente i vegetali, anziché usarli per nutrire gli animali, con un grave spreco.
Il problema della ridistribuzione delle risorse non è causato soltanto dallo spreco dovuto allo smodato consumo di carne da parte dei paesi ricchi, è sicuramente più ampio, ma questi specifici sprechi vi contribuiscono in maniera significativa.

Scelta economica:

E sai perché non te lo vogliono spiegare?
I prodotti della zootecnia costano poco sul mercato, ma se la produzione avvenisse in modo sostenibile (dal punto di vista ambientale, della salute del consumatore, e del benessere degli animali), i costi sarebbero almeno triplicati. Va considerato che l'attuale sistema non sopravvive senza le sovvenzioni pubbliche: quello che il consumatore non spende al momento dell'acquisto, lo spende quando paga le tasse, in forma di sovvenzioni agli allevatori.

Assorbenti interni:tossici e cancerogeni


Controllate le etichette degli assorbenti interni che volete acquistare, la prossima volta, e controllate se riuscite ad individuare alcuni dei segni familiari descritti in questa e-mail. Non meraviglia che tante donne al mondo soffrano di cancro alla cervice e di tumori all'utero.

Sapete che i produttori di assorbenti i interni usano diossina e rayon nei loro prodotti?
Sono sostanze cancerogene e tossiche!
Perché allora gli assorbenti interni non sono contro la legge?
Perché gli assorbenti interni non sono un prodotto alimentare e, dunque, non sono considerati pericolosi o illegali. ECCO LO SCANDALO: Gli assorbenti interni contengono due cose che sono potenzialmente pericolose: Rayon (per assorbire) e diossina (un prodotto chimico usato per sbiancare i prodotti). A volte contengono anche piccole percentuali di amianto, per indurre nell'organismo femminile una emorragia più intensa (più sanguinamento più assorbenti consumati). L'industria degli assorbenti interni e' convinta che noi, essendo donne, abbiamo bisogno di prodotti candeggiati,
sbiancati per pensare che il prodotto sia puro e pulito. Il problema e' che la diossina, che viene prodotta in tale processo sbiancante, può apportare gravi danni all'organismo! La diossina e' stata associata al cancro da studi clinici, ed e' tossica per I sistemi immunitario e riproduttivo.
E' anche stata associata con endometriosi e basso numero di spermatozoi per gli uomini. Lo scorso settembre, l'Agenzia di Protezione Ambientale EPA ha reso noto che non esiste un livello "accettabile" di esposizione alla diossina, visto che e' cumulativa e lenta a disintegrarsi.
Il pericolo Reale viene dal contatto ripetuto (Karen Couppert "Pulling the Plug on the Tampon Industry") Io direi che usare circa 3-4 assorbenti interni al giorno, per cinque giorni al mese, per 38 anni e' un "contatto ripetuto". Non pensate anche voi?
Il Raion contribuisce invece ai pericoli creati da assorbenti interni e dalla diossina perché è' una sostanza altamente assorbente. Perciò, quando fibre degli assorbenti interni restano nel collo dell'utero (come di solito accade), ciò crea un "serbatoio" di diossina nel corpo. Tra l'altro, resta all'interno molto più a lungo di quanto rimarrebbe con assorbenti interni fatti solo di cotone, perché il rayon è più leggero e tende ad attaccarsi.
Questo e' anche il motivo per il quale la TSS (Sindrome da Shock Tossico) può colpire donne che usano assorbenti interni (come potete leggere da foglio informativo di TUTTI gli assorbenti interni in commercio).

QUALI SONO LE ALTERNATIVE?
Usare assorbenti esterni, o prodotti non sbiancati e fatti completamente di cotone.
Anche altri prodotti d'igiene femminile (assorbenti esterni/fazzoletti)contengono diossina, ma non sono tanto pericolosi quanto gli assorbenti interni. Sfortunatamente, prodotti non sbiancati e in cotone si trovano quasi solo in negozi di "prodotti biologici" (quindi sono più cari). Nel 1989, degli attivisti inglesi organizzarono una campagna contro lo sbiancamento attuato con cloro.
Sei settimane e 50000 lettere dopo, I produttori di diversi prodotti sanitari passarono all'ossigeno (uno dei metodi Verdi disponibili. (MS magazine, May/June 1995)

COSA FARE ORA:
Ditelo alla gente. A tutti.
Informateli. Questa industria ci sta danneggiando, facciamo qualcosa per impedirlo! Se avete tempo, scrivete una lettera alle società Tampax - Playtex - O.B -Kotex. Sulle scatole c'è sempre un recapito.
Fate loro sapere che esigiamo un prodotto sicuro: assorbenti interni COMPLETAMENTE DI COTONE NON SBIANCATO.

L'olio al posto della benzina


Dopo che alcuni telegiornali hanno pubblicizzato l’utilizzo di oli di semi come combustibile si sono moltiplicati gli interrogativi. È legale? Danneggerà il motore? Inciderà sulle prestazioni? Regna ancora molta confusione. Le “ricette” facilmente reperibili su internet vanno valutate con molta cautela.
Recenti servizi televisivi sui telegiornali Rai hanno mostrato chiaramente come l’olio di colza sia un carburante utilizzabile per la nostra auto a gasolio.
Il filmato del TG3 si conclude citando un secondo dato: a Trento sono aumentate spropositatamente le le vendite dell'olio di colza.
Non ci stupisce affatto se consideriamo che olio di semi è acquistabile in qualsiasi supermarket per 0,60-0,65 centesimi di euro al litro, contro 1,030 euro del gasolio tradizionale alla pompa.

L’olio di colza non è il biodiesel
L’olio di colza, ottenuto per estrazione chimica dai semi, non è il biodiesel.
Infatti è chimicamente diverso e la sua viscosità è decisamente superiore a quella del tradizionale gasolio ottenuto dal petrolio.
Per essere liberamente venduto il biodiesel deve rispettare due norme ISO: UNI 10946 ed UNI 10947.
Come si produce quindi carburante dall’olio di semi?
Per produrre biodiesel, ovvero un combustibile utilizzabile da qualsiasi auto a gasolio, dopo l’estrazione dell’olio dai semi occorre un ulteriore passaggio, una reazione detta transesterificazione che determina la sostituzione dei componenti alcolici d’origine (glicerolo) con alcool metilico (metanolo).

Olio + metanolo + catalizzatore = biodiesel + glicerina

La reazione di transesterificazione, quindi, prevede la generazione di glicerina quale sottoprodotto dall’elevato valore aggiunto, ne sono noti oltre 800 diversi utilizzi.

I vantaggi ambientali
Il bio-carburante ecologico si presenta come soluzione ottimale per risolvere le problematiche relative all'impatto ambientale. Da studi preliminari è risultato che i motori Diesel alimentati con questo combustibile producono un livello più basso di emissioni rispetto a quando alimentati con gasolio convenzionale.
Infatti il carbonio bruciato deriva direttamente dall'anidride carbonica presente in atmosfera che le piante hanno trasformato per mezzo del processo di fotosintesi, quindi la combustione di questo riproduce esattamente la stessa quantità di anidride carbonica sottratta limitando fortemente il problema dei gas di serra.
Inoltre il biodiesel non contiene componenti aromatici, né zolfo.
Le emissioni di particolato risultano essere complessivamente il 32% di quelle del gasolio. Il monossido di carbonio CO è il 35% rispetto al gasolio.
Un altro pregio da non sottovalutare di questo combustibile è la sua scarsa tendenza all'autoincendio che riduce i problemi durante le fasi di trasporto e stoccaggio.
L'ecodiesel possiede inoltre un'elevata biodegradabilità data la sua origine vegetale.

Uso dell’olio di colza nel motore
Molti siti internet, basta una semplice ricerca su google, riportano che se si prende olio vegetale e lo si mette nel serbatoio di un'auto diesel, la macchina nella maggior parte dei casi cammina senza problemi. Però qualche avvertenza va data. In generale riguardo all'uso i olii di semi come carburante, si può dire che:
Alcuni olii vegetali sono meglio di altri.
Alcuni motori diesel sono più adatti di altri.
Alcune pompe di iniezione funzionano meglio di altre, molti consigliano Bosch.
Alcune centraline elettroniche di iniezione non funzionano usando olio di semi puro.
Ci sono dubbi sull'uso di olii vegetali in motori diesel ad iniezione diretta (DI).
Il problema maggiore riguardo all'uso di olio vegetale è che questo è molto più viscoso del convenzionale gasolio. Va quindi riscaldato per essere reso meno viscoso, così da essere delle stesse dimensioni molecolari del gasolio ordinario, prima di essere nebulizzato dagli iniettori. Se non viene propriamente nebulizzato, può non bruciare in modo adeguato, formando depositi negli iniettori e nella testa del cilindro e portando quindi a minore performance del motore, maggiori emissioni e riduzione della vita del motore.
In particolare, durante la stagione fredda, la componente grassa dell'olio vegetale, solidificandosi a causa del freddo, può intasare il sistema di alimentazione del combustibile.
C'è poi da dire che non tutti gli olii vegetali sono adatti per essere usati come carburanti. In particolare non sono adatti quelli con alto valore di iodio, come per esempio l'olio di semi di lino.

Non mancano i test
A parte i molti forum aperti sull’argomento, ci si può anche imbattere in curiose esperienze, come quelle che qui riportiamo.

Diecimila chilometri percorsi senza problemi con una miscela di olio di colza e gasolio. Alla ricerca di una alternativa al vero motivo della guerra in Iraq: il petrolio.
Fausto Nicolussi, operaio, da quasi un anno sta facendo da “cavia” per un esperimento voluto da Cortili di Pace insieme alla Associazione per l´ecologia (Ape). Tra i fondatori dell´associazione pacifista (e non solo) perginese, Nicolussi ha discusso a lungo con altri soci, prima di incamminarsi sulla strada delle alternative al benzinaio delle multinazionali.
”Volevamo proporre qualcosa di pratico, facilmente attuabile, ma allo stesso tempo pieno di significato etico, prima che ecologico”. Nicolussi ha una Citroen Berlingo, motore diesel aspirato, catalizzata, anno 1998. “Da quando uso la miscela 30% olio di colza e 70% gasolio classico, non mi sono accorto di nessun cambiamento nelle prestazioni o nel consumo. L´auto viene sottoposta periodicamente a controlli da un meccanico di fiducia che, fin ad oggi, non ha riscontrato nessun tipo di problema. Allo stesso tempo nel test dell´opacità, non in test scientifici rigorosi, i fumi che escono dalla marmitta della Berlingo sono inferiori paragonati a quelli di un normale diesel”.
In teoria sarebbe possibile far camminare un diesel solo con l´olio di colza (ma anche di soia o girasole), con le dovute modifiche al motore.
Ma dove lo prende Nicolussi l´olio di colza? “Ho acquistato un certo quantitativo di miscela da un distributore vicino Verona, carburante che uso anche per il riscaldamento domestico. Ho chiesto innanzitutto rassicurazioni sui rischi dell´uso di questo carburante. Non esiste però una certificazione che attesti la compatibilità assoluta con qualsiasi motore e le case automobilistiche in Italia sono molto indietro in questo campo. In Francia e Germania le cose sono diverse e l´olio di colza è molto più diffuso”.
I costi? “Il prezzo è attualmente identico a quello del gasolio alla pompa: poi verrà a costare qualcosa in più. Ma l´importante è che può costituire un´alterativa concreta, da subito, per tutti quelli che possiedono un auto con motore diesel”.
Lunedì 19 aprile alle 20.30 presso la sala dell´Amnu in viale dell´industria si terrà una conferenza su tutta l´esperienza dove interverranno dei tecnici di una ditta produttrice di biodiesel.
”Abbiamo invitato tutti i sindaci della zona oltre ad alcuni consiglieri provinciali e dei tecnici comunali - racconta Flora Silvestri dell´Ape, tra i promotori dell´iniziativa - Nicolussi sta dimostrando che il biodiesel è una alternativa praticabile ed esistono studi scientifici a conferma del calo delle polveri sottili nelle emissioni dei motori alimentati con questa miscela, compresi i bistrattati vecchi diesel. Si parla del 30% in meno: proprio per questo abbiamo invitato amministratori e tecnici comunali per valutare l´ipotesi di adottare il biodiesel almeno per il parco macchine pubbliche o per il riscaldamento”.
Restano da sciogliere però alcuni nodi secondo lo stesso Nicolussi: “Vogliamo essere sicuri che l´olio di colza non sia prodotto da Ogm (organismi geneticamente modificati ndr). Sarebbe controproducente raggiungere un obiettivo con uno strumento sbagliato”, conclude l´operaio di Cortili di Pace. In ogni caso la serata servirà anche per verificare la disponibilità di privati cittadini a creare un gruppo di consumo per l´utilizzo del bio-carburante.
Mio zio fa andare la sua opel diesel con una miscela 50%gasolio/50%olio vegetale del supermercato da 8 anni e non ha nessun tipo di problema.
Io ho provato l'uso di olio di semi vari, perchè contiene colza che è il migliore come combustibile, fino all'ottanta percento su motore common rail Fiat, finora per 110.000km.
La fumosità allo scarico è nulla e le prestazioni generali leggermente superiori al gasolio.
Tra l'altro con l'uso di solo gasolio, la macchina fuma un pò in ripresa. Il perchè vengano messe in giro voci che scoraggiano l'uso di olio vegetale tal quale o esterificato è chiaro.
Evasione fiscale
Utilizzare olio di semi come carburante oggi in Italia è illegale.
Infatti sul carburante gravano tasse ed accise che verrebbero evase nel caso si utilizzasse olio di semi puro come combustibile per il proprio veicolo.

Il biodiesel invece è assolutamente legale se acquistato presso gli impianti che, anno dopo anno, vengono autorizzati dal governo a produrne una certa quantità defiscalizzata (circa 300.000 tonnellate nel 2004).

La Solfatara di Pozzuoli è meglio del viagra!


L'acido solfidrico (H2S), un gas comune nei dintorni delle solfatare e prodotto anche dall'organismo umano, sarebbe in grado di aiutare gli uomini con problemi di erezione. La scoperta effettuata tutta in Italia potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci contro l'impotenza. Merito della scoperta un gruppo di ricercatori dell'Universita' Federico II di Napoli guidati da Giuseppe Cirino, preside della facoltà di farmacia e da Vincenzo Mirone direttore della clinica urologica dell'ateneo napoletano che è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of the Sciences (PNAS).

L'acido solfidrico (H2S) e' stato per molto tempo considerato come un gas tossico o come un agente inquinante presente nell'atmosfera. Solo di recente, invece sono state descritte le proprietà farmacologiche di questa molecola che puòessere considerata il terzo mediatore gassoso fino ad ora individuato. "Al momento - ha spiegato Cirino - esistono evidenze sperimentali che dimostrano che l' H2S è coinvolto come mediatore nel sistema cardiovascolare ed anche nell'infiammazione.

La vasodilatazione indotta dall'H2S e' mediata da un meccanismo che coinvolge sia la muscolatura liscia che l'endotelio vascolare, ed in particolare l'enzima CSE". La scoperta riportata su PNAS dimostra che il gas idrogeno solforato e' coinvolto come mediatore nei meccanismi alla base dell'erezione del pene nell'uomo. I ricercatori hanno provato questa molecola sia su tessuti umani che su cavie animali (ratti) riuscendo ad ottenere risultati interessanti. "Quando abbiamo somministrato attraverso una iniezione il gas nei tessuti cavernosi dei peni delle cavie abbiamo ottenuto una erezione, mentre nei campioni di tessuto umano in provetta abbiamo avuto una vasodilatazione del tutto identica a quella che avviene quando e' in corso una erezione", ha spiegato Cirino

A cosa servono le zanzare?


Sicuramente fungono da cibo e occupano un posto importante nella catena alimentare, sia da adulte che nello stadio larvale.
Molteplici infatti sono i loro predatori: pipistrelli, uccelli insettivori , libellule, anfibi, pesci, lucertole, gechi, formiche, ragni, ecc…….che purtroppo però, vengono sempre più sterminati dalle sostanze chimiche sparse nell’ambiente, insetticidi per le zanzare, compresi.Le zanzare sono un gran fastidio, ma servono anche loro! Pungono, provocano prurito e alcune specie (ma non quelle che ci sono qui da noi!!!) causano malattie, come malaria e febbre gialla. Ma non se ne può fare proprio a meno. Si è scoperto infatti che nelle aree in cui le zanzare sono state sterminate, sono diminuiti anche altri animali: per esempio gli uccelli che si nutrono di zanzare e le libellule le cui larve divorano le uova. Quindi le zanzare sono importanti per l’equilibrio dell’ecosistema del nostro pianeta.alcuni fiori e alcune piante si impollinano grazie alle zanzare maschio (quelle che non pungono).
Per proteggerci dalle zanzare utilizziamo prodotti ecologici e naturali,gli insetticidi non servono a nulla!

Le api stanno scomparendo


Allarme ambientale in Europa e in America. Ma questa volta lo scioglimento dei ghiacciai o l’effetto serra non c’entrano. A preoccupare i ricercatori di tutto il mondo è la moria di api che sta caratterizzando questo periodo. A causarla, con tutta probabiltià sono le onde elettromagnetiche che vengono prodotte dai cellulari. Almeno il 70 per cento delle api perdono il senso dell’orientamento a causa delle onde. E non riescono a tornare all’alveare.Questo fenomeno sta preoccupando in modo particolare i ricercatori. Proprio perchè si tratta di un comportamento inatteso e allarmante anche per gli esseri umani. Vi chiederete: cosa c’entrano gli esseri umani in questa storia? C’entrano eccome. In tempi meno sospetti, Albert Einstein affermava che: “Se le api scompariranno all’uomo resteranno solo quattro anni di vita”. Comincia il conto alla rovescia.

Allarme obesità


Il problema dell’obesità si è trasformato in un problema di livello mondiale, non solo per i paesi sviluppati, ma anche per quelli più poveri, un problema che provoca problemi sanitari, sociali e di incremento della mortalità. Il numero di persone con obesità a livello mondiale è allarmante.
La prevalenza di casi si trova in aumento tanto in USA come in Europa. Secondo un studio della NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) negli Stati Uniti il 30% degli adulti oltre i 20 anni sono obesi. Nei paesi del Sudamerica il problema dell’Obesità sta crescendo a vista d’occhio, ed è già un problema di salute pubblica, mentre anche nei paese della UE i casi, anche se in minore percentuale che in USA, stanno aumentando in una maniera esagerata.

Il problema dell’ obesità si evidenzia ogni giorno, non solo in adulti ma anche nei bambini. Oggi abbiamo bambini meno attivi e sempre più obesi. Il problema del bambino obeso è purtroppo che diventerà un adulto obeso, cioè sarà un obeso cronico con l’ 80% di rischio di soffrire di malattie associate a questo problema di eccessivo accumulo di grasso corporeo, con un aumento del rischio di morte.

Questo problema si basa in una diversità di fattori che ne rendono difficile il trattamento. Generalmente si tratta di un problema cronico che certamente ha una base genetica, ma anche i fattori ambientali, culturali, e comportamentali hanno influenza sulla causa e sul trattamento di questa malattia. Si pensa troppo spesso che l’obesità è solo causata da una eccessiva assunzione di cibo, ma la realtà e molto più complessa.

Un obeso può passare anni in mano a inesperti nel settore, che non danno le indicazioni giuste di trattamento, secondo il tipo e il caso specifico, e per questo troviamo persone frustrate, depresse, con bassa autostima e difficoltà nell’ inserimento della vita lavorativa e sociale.

Cos’è l’Obesità?

L’Obesità è una vera e propria malattia, cioè una condizione patologia cronica causata da una combinazione di fattori: ereditari , genetici, metabolici, alimentari, culturali, sociali e psicologici, con ripercussione nella ingestione esagerata di cibo.
Anni fa si credeva che l’obeso ingrassava per il semplice fatto di mangiare di più del normale, ma oggi si sa che il problema e molto più complesso. Molti obesi non mangiano più calorie di una persona con un peso normale, ma il loro organismo utilizza ed immagazzina le calorie in maniera diversa.
Si dice che antropometricamente una persona è obesa quando ha un 25% di grasso corporeo in più di quello che viene considerato normale, secondo il suo sesso e per l’età.
Anni fa esisteva anche il mito di catalogare l’obeso in base al peso, un gravissimo errore. Oggi si sa che il peso totale non è un valore obbiettivo per classificare una persona, piuttosto va consideata la percentuale di massa grassa.
Per esempio, consideriamo una persona che pesa 180 Kg con un 6% di grasso, e un’altra persona che pesa 180 Kg ma ha il 55% di grasso corporeo: non potremo mai dire che la persona con il 6% di grasso è obesa, perchè il suo sovrappeso si deve alla massa muscolare che ha lavorato in palestra. È sempre molto importante fare questa differenza fra massa magra (muscolare) e massa grassa.

Valori Antropometrici che aiutano a fare una diagnosi dell’Obesità:

L’ Indice di Massa Corporea (IMC): è una semplice formula nella quale si divide il peso attuale della persona per l’altezza al quadrato.

IMC: Peso (kg)
Altezza Mt2

Il risultato dà un valore che bisogna confrontare in questa tabella:
Classificazione
IMC (Kg/Mt”)
Rischio
Basso peso
< title="La Sindrome Metabolica" href="http://www.alimentazione-salute.it/alimentazione/29/la-sindrome-metabolica-il-nemico-silenzioso/" target="_blank">sindrome metabolica, ipercolesterolomia, apnea del sogno, insufficienza respiratoria, con conseguente maggior rischio di morte.
Obesità Ginecoide (tipo mela): sono le persone obese che accumulano il grasso principalmente in gambe, fianchi e glutei. È comune nelle donne e generalmente non si associa ai rischi che corrono i soggetti che soffrono di obesità addominale.

Cause di Obesità:

Le cause della Obesità sono molteplici:

Inadeguata alimentazione: un massiccio consumo di fritti, grassi saturi, alcol, carboidrati e zuccheri con una bassa assunzione di frutta e verdura portano ad un aumento inevitabile della massa grassa.
Vita Sedentaria: una vita sedentaria, senza sport, senza camminare almeno 3 ore alla settimana, provoca un aumento della massa grassa; al contrario chi fa sport guadagna massa muscolare e lascia meno spazio al grasso, che quindi si accumula di meno.
Genetico: atraverso diversi studi scientifici si sono scoperti diversi geni che portano l’obesità, come anche i livelli dell’ ormona leptina. La predisposizione genetica è indiscutibile, chi ha uno dei due genitori obesi ha il 50% di essere obeso, e chi ha i 2 genitori obesi ha un 80 – 90% di esserlo.
Condizione socio- culturali: esistono culture che ancora pensano che essere grasso è sinonimo di ricchezza e salute. In altri paesi come gli USA, invece, il ritmo veloce della vita non permette di seguire una alimentazione sana.
Età, sesso, condizione fisiologica: l’età è un fattore che predispone all’obesità, perchè più ci si invecchia e più si rallenta il metabolismo, oltre naturalmente al cambio ormonale che colpisce l’organismo. Le donne inoltre hanno più probabilità di aumentare di peso poiché la loro struttura è composta per l’ 80% da grasso e per il 2% da massa muscolare, mentre per gli uomini vale il contrario. Inoltre, certe condizione fisiologiche come la gravidanza possono causare obesità, ed alcune malattie possono portare a situazioni particolari di obesità.

Conseguenze dell’Obesità:

Malattie del Cuore.
Ipertensione
Diabete
Problemi articolari
Artrosi
Cancro
Malattie respiratori (apnea del sogno, insufficienza respiratoria)
Ernia Iatale
Fegato Grasso
Poca Autostima
Problemi di inserimento lavorativo e sociale
Problemi nel rapporto di coppia
Depressione
Suicidio
Ipercolesterolemia

Cosa Fare?
Se vi trovate in una condizione di IMC o percentuale di grasso più alti del normale, la prima cosa da fare è accettare che esiste un problema. Se la persona non riconosce razionalmente che esiste il problema cominciano le vere difficoltà, poichè non affronterà mai il problema con maturità e non raggiungerà mai la soluzione giusta. Una volta superato questo ostacola, bisogna chiedere aiuto a un professionista del settore, per ricevere la valutazione corretta del problema ed essere consigliati sulla miglior soluzione secondo il caso. Una scelta sbagliata non solo non porta una soluzione al problema, ma rischia di causare una frustrazione sempre maggiore alla persona che soffre cronicamente di questo problema.
L’ideale non è fare una dieta miracolosa o seguire i consigli di amici e conosceti, ma scegliere una soluzione seria e rivolgersi a un centro specializzato per essere valutati da un Obesiologo, un Nutrizionista, uno Psicologo e/o uno Psichiatra per ricevere una consulenza professionale e seria.


Un consiglio basta Mecdonald!

Riciclaggio della carta


Il riciclaggio della carta
Gli impieghi fondamentali della carta sono:
supporto fisico per la scrittura e la stampa;
materiale da imballaggio.
Si tratta di prodotti di uso universale, con indici crescenti di produzione e di domanda (il consumo pro-capite di carta e cartoni in Italia era stimato da MinAmbiente nel 2002 a 186 kg/abitante, a fronte della media UE di 203,7 kg/abitante), e il cui utilizzo ha a valle una forte e diffusa produzione di rifiuti.
Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile. Come il vetro, infatti, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta.
La trasformazione del rifiuto cartaceo (che si definisce carta da macero) in materia prima necessita di varie fasi:
raccolta e stoccaggio (in questa fase è particolarmente rilevante che le amministrazioni locali richiedano e organizzino la raccolta differenziata dei rifiuti);
selezionamento (per separare la fibra utilizzabile dai materiali spuri - spaghi, plastica, metalli - che normalmente sono incorporati nelle balle di carta da macero);
sbiancamento (per eliminare gli inchiostri)
A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima, pronta a rientrare nel ciclo di produzione.


Costi e benefici del riciclaggio Dal punto di vista economico, il riciclaggio è sicuramente meno oneroso che l'incenerimento.
Infatti, il costo dell'incenerimento di una tonnellata di rifiuti varia, a valle dei costi di raccolta e secondo l'impianto, tra 96 e 192 euro/tonnellata, mentre il trattamento della carta straccia costa tra 64 e 96 euro/tonnellata (fonte: UFAFP, Ufficio Federale (svizzero) dell'Ambiente, delle Foreste e del Paesaggio).
È ovvio che la carta riciclata non produce un pari peso di carta "nuova" (sicché per fare una tonnellata di carta nuova ci vuole normalmente - e comunque in misura variabile a seconda degli impianti e del prodotto fabbricato - anche una certa percentuale di cellulosa fresca, proveniente da alberi), e che il procedimento ha i propri costi - economici, energetici e di inquinamento.
Tuttavia:
la fonte indicata sopra sostiene, ad esempio, che nelle fabbriche che producono carta per giornali da carta da giornali riciclata non si usa più cellulosa proveniente da alberi;
il costo della materia prima riciclata è notevolmente più basso di quello della pasta di legno, i relativi scarti possono essere utilizzati come combustibile cogeneratore del vapore necessario al processo di fabbricazione, e la produzione è meno inquinante;
il riciclaggio riduce la quantità di rifiuti da trattare, i relativi costi di stoccaggio, lo spreco di spazio da destinare allo stoccaggio medesimo, l'inquinamento da incenerimento, e ovviamente il consumo di alberi vivi (anche se gli alberi impiegati per la produzione della carta provengono da vivai a coltivazione programmata dove vengono periodicamente tagliati e ripiantati).

Addio foreste,benvenuti topi


Ebbene si,la notizia è vera deforestando eliminiamo l'habitat dei roditori che sono costretti a venire in città per procurarsi del cibo.Se a voi non piacciono i topi non distruggette gli alberi!

Il percorso della carta


C'era una volta un falegname che andò nel bosco, tagliò un albero e lo portò in una fabbrica in cui venne sezionato in piccole parti e mutato in carta. La carta venne trasportata in un negozio dove un giorno un bambino, chiamato Simone, la comprò.
Il bambino andò a casa e si mise a scrivere il tema che gli aveva assegnato la maestra. Alla prima riga sbagliò, accartocciò il foglio e lo buttò via. Fece così con tutti i suoi fogli e, quando arrivò all'ultimo, sentì una vocina che gli chiese: " Non sciuparci così " , Simone rimase allibito, poi pensò che avrebbe voluto dare ascolto alla carta, ma non sapeva quale fosse il modo per riutilizzare più volte lo stesso foglio, così la carta suggerì a Simone di usare una matita o una penna cancellabile.
Il bambino sembrò non capire l'utilità del riutilizzo dei fogli, allora la vocina gli spiegò: " Noi carte una volta eravamo alberi e, se tu non ci sprechi e ci ricicli, noi possiamo continuare a giocare felici e contenti nei boschi".
Queste parole colpirono Simone, il quale non sciupò mai più la carta.

No alla "boccia" per i pesci


Pesci rossi, vietata la boccia
Il pesce rosso (”Carassius”) è forse l’animale più maltrattato in Occidente - è di origine orientale - e ha l’unico handicap di essere assai resistente, di sopravvivere cioè in condizioni off-limits che ucciderebbero qualunque pesce d’acquario in pochi giorni. Dulcis in fundo, quando cresce eccessivamente - in due anni può raggiungere anche i 25-50 cm - viene talvolta buttato via in qualche fontana per morire di gelo e fame. La nuova legge «189» del 2004 è chiara contro chi maltratta o tiene in condizioni etologicamente incompatibili gli animali. E le bocce per i pesci rossi rientrano in un maltrattamento punibile con pene oggi assai salate. Ma chi è quel vigile o poliziotto che va a controllare i pesciolini prigionieri nelle sfere? I primi Comuni a creare un regolamento ad hoc sono stati quelli di Monza e Genova che già lo scorso anno vietarono le bocce per i pesci rossi e di regalarli nelle fiere come fossero gadget: «I pesci rossi - è scritto - devono essere tenuti in vasche rettangolari per non distorcere la loro visuale, devono avere il giusto ricambio aria-acqua e devono essere dotate di appositi filtri». I Carassius infatti vanno allevati in grandi vasche fornite di potenti filtri biologici e riscaldate (24° sono ormai lo standard per le specie ornamentali). Andrebbero calcolati almeno 50 litri a pesce quando sono giovani, sui 5 cm. La scarsità di acqua è la prima causa di morte e malattia nei Carassius. Il pesciolino rosso da fiera diventa grandissimo in breve tempo e dovrebbe essere allevato solo nei laghetti. É un animale molto intelligente che soffre prigionia e sovraffollamento nelle piccole vasche. Un’altra causa di morte è la sovralimentazione: essendo un pesce ingordo il Carassius tende a mangiare in quantità eccessiva e il cibo che non viene digerito correttamente può provocare infezioni intestinali letali. Meglio nutrirlo «col contagocce», crescerà più lentamente ma vivrà più a lungo. Patrizia Spinelli, nota esperta in acquariofilia, scrive: «Basta parlare del povero pesce rosso come di un animale senza pretese, che non merita un trattamento dignitoso solo perché non accetta di morire nonostante le sofferenze cui viene sottoposto. Dentro ognuna di queste creature vive la storia, poetica e misteriosa che il nostro stile di vita occidentale deve interpretare prima di poterla comprendere. Una storia che il tempo non è riuscito a cancellare e che vive e respira ancora oggi, nascosta fra le squame lucenti di un piccolo, umile, pesciolino dorato».

Il dolore silenzioso


Questa e' una vergogna.Una tartaruga non e' un oggetto. Una tartaruga e' un animale.Gli animali sono capaci di soffrire.Non possono essere trattati in questo modo.

Uno strano commercioIl commercio interno di piccole tartarughe d'acqua e' stato proibito negli Stati Uniti nel 1975.Cio' e' avvenuto poiche' le tartarughe d'acqua possono trasmettere i batteri della salmonellosi agli esseri umani. Le stime riportavano che, prima della proibizione del 1975, le tartarughe d'acqua causavano fra il 14 e il 17% dei 300.000 casi annui di salmonellosi, negli U.S.A.1Ciononostante, l'allevamento e l'esportazione di tartarughe d'acqua dolce dagli U.S.A. verso altri paesi sono ancora legali e rigogliosi.Le vittimeLe tartarughe piu' comunemente esportate dagli U.S.A. sono due sottospecie di Trachemys scripta: la Trachemys scripta elegans (la tartaruga dalle "Orecchie Rosse", la cui importazione e' vietata in Europa dal 1997, a causa dell'impatto sulle specie locali) e la Trachemys scripta scripta (la cui importazione in Europa e' ancora legale).Le tartarughe d'acqua domestiche conducono una vita misera in ogni caso. Laddove, nel loro ambiente naturale, nuotano per chilometri ogni giorno, in cattivita' vengono tenute in piccole pozze, se non in acquari. Ricevono raramente lo stesso tipo di cibo vario che ottengono in natura. Per non parlare della luce del sole, che e' essenziale per la loro salute, e che puo' essere rimpiazzata - sebbene parzialmente - solo da lampade molto costose, che non tutti i "proprietari" concedono alle tartarughe.2Dunque, non piu' del 20% delle tartarughe allevate per l'esportazione sopravvive al primo anno di vita, laddove in natura arrivano spesso a 30 anni.3Il destino delle vittimeSe le tartarughe sopravvivono allo stress del trasporto e del mantenimento inadeguato, la loro stazza diventa preso un problema per il loro "proprietari". Le tartarughe femmine, in particolare, possono diventare lunghe fino a 30 centimetri.Molte di loro, di conseguenza, vengono buttate via. Alcune, le piu' forti, sopravvivono nelle pozze in cui sono state cosi' fortunate da essere buttate.Chi sopravviveSe le tartarughe vengono buttate in un ambiente naturale e non muoiono immediatamente dopo, diventano una minaccia per la fauna locale. In Europa, ne sono state buttate via talmente tante che alcune specie locali di tartaruga, come l'Emys orbicularis o la Mauremys leprosa, stanno scomparendo4. Molti stati, sia Europei che non-Europei (Germania, Italia, Australia, Israele, Sud Africa, per esempio), hanno negli ultimi anni proibito l'importazione di tartarughe dalle orecchie rosse. Tuttavia, ancora 30 stati le commerciano.

Le cifre dell'orrore


ALIMENTAZIONE
40.000.000 le galline imprigionate negli allevamenti in batteria20 cm. x 20 cm. lo spazio a disposizione delle galline negli allevamenti18% la percentuale di emissioni di metano nell'atmosfera derivanti dagli allevamenti animali500.000 i chili di lumache bollite vive ogni anno in Italia1.500.000 i vitelli mangiati ogni anno nel nostro paese600.000.000 gli animali uccisi ogni anno in Italia per alimentazione (esclusi i pesci)10.000.000.000 gli animali uccisi ogni anno nel mondo per alimentazione (esclusi i pesci)PELLICCE
200 i volt utilizzati per provocare la morte tramite scarica elettrica50 i visoni necessari per fare una pelliccia180 gli scoiattoli necessari per fare una pelliccia400.000 i cuccioli di foca tramortiti e scuoiati vivi ogni anno300.000 gli animali da pelliccia rinchiusi negli allevamenti italiani20.000.000 gli animali massacrati per il solo mercato italiano200.000.000 gli animali uccisi ogni anno in tutto il mondo per le pellicceZOO-COMMERCIO
87% le scimmie morte durante il viaggio a causa del commercio illegale35% gli uccelli morti per lo stesso motivo98% i rettili morti per lo stesso motivo10.000.000 i rettili importati illegalmente in vari Paesi3.000.000 gli uccelli rari300.000.000 i pesci catturati ogni anno nei luoghi d'origine
ANIMALI ESOTICI E COMMERCIOIl commercio mondiale raggiunge 7.000 miliardi di lire l'anno, di cui almeno la meta' e' clandestino.In Italia e' un giro d'affari di circa 500 miliardi annui. Il contrabbando di animali e piante in via di estinzione e', per volume d'affari, il terzo traffico al mondo dopo quelli di droga e armi.Ogni anno nel mondo sono commerciate legalmente circa 3 milioni di pelli di rettile, 15 milioni di pellicce, 350 milioni di pesci tropicali
CIRCHISono circa 1.000 gli animali prigionieri nei circhi con la motivazione che gli animali sono indispensabili al successo del circo.Il circo piu' grande del mondo e' il "Cirque du Soleil" canadese. Non ha mai usato animali. Ha 3 troupe itineranti nel mondo e una fissa a Las Vegas. Da almeno 10 anni non riceve contributi pubblici. Incassa circa 8 volte quanto i 130 circhi italiani nel loro complesso.
VIVISEZIONE551 - i centri autorizzati alla vivisezione in Italia 121 - gli stabilimenti autorizzati a praticare esperimenti su animali nella sola Lombardia: è la regione italiana dove sono più presenti (22% del totale). La seconda è l’Emilia Romagna con 94 centri. 150 - gli animali che ogni giorno sono sfigurati e intossicati in Europa dall'industria cosmetica 3.000 - gli animali vivisezionati ogni giorno in Italia 300.000.000 - gli animali torturati e uccisi ogni anno in tutto il mondo per la ricerca86% - gli esperimenti su animali fatti senza alcuna forma di anestesia Un animale ogni secondo – la frequenza con cui muoiono gli animali presenti nei laboratori americani.Un animale ogni 2 secondi – la frequenza con cui muoiono gli animali presenti nei laboratori giapponesi.Un animale ogni 3 secondi– la frequenza con cui muoiono gli animali presenti nei laboratori europei.
CACCIA E PESCA250.000.000 - gli animali vittime ogni anno, in Italia, dei cacciatori 17.500 - le tonnellate di pallini di piombo dispersi nell'ambiente 3.000.000 - i pesci pescati in Italia ogni anno 1.000.000 - i molluschi 500.000 - i crostacei 100.000.000 - gli squali uccisi ogni anno nel mondo 80.000.000 - le tonnellate di pesce pescato in tutto il mondo ogni anno 50 – le persone morte durante la stagione venatoria 2003/2004 a causa di incidenti di caccia. 94 – le persone ferite più o meno gravemente in incidenti di caccia nella stagione 2003/2004.
COMBATTIMENTI E FESTE5.000 - i cani vittime ogni anno dei combattimenti in Italia 1.000 - i miliardi delle scommesse clandestine sulle lotte tra cani 1.000.000 - gli animali attualmente rinchiusi a vita negli zoo del mondo 12 - i tori seviziati e linciati ogni anno a Coria (Spagna) durante i festeggiamenti per S. Giovanni 100 - le "feste" religiose e popolari in Italia dove si torturano animali 47 - i cavalli morti al Palio di Siena negli ultimi trent'anni
CORRIDA450 - le arene nel mondo.1.000 – le corride spagnole in un anno.4.500 – i tori uccisi nelle corride spagnole in un anno.10.000 – i tori uccisi nelle corride europee in un anno.134.246 – i tori uccisi in 45 anni in Francia e in Spagna.200 – i cavalli morti durante le corride in un anno.40 milioni – gli spettatori delle corride spagnole in un anno.
RANDAGISMONonostante il moltiplicarsi di appelli e spot televisivi ogni anno in Italia oltre 150 mila animali domestici vengono abbandonati. E il fenomeno non accenna a diminuire.L'80% morira' in incidenti stradali, subira' maltrattamenti, morira' di stenti o rischiera' di essere usato per l'addestramento di cani da combattimento o come animali per la vivisezione; gli altri finiranno nelle gabbie di un canile.


Ogni anno si torturano e massacrano oltre 11 miliardi di altri esseri viventi!